Individuare cosa vedere a Pienza non è un compito facile. La risposta più indicata a questa domanda sarebbe “tutto il centro storico di Pienza”.
Una volta arrivati a Pienza vi renderete presto conto di essere circondati da tedeschi, inglesi, olandesi e altri visitatori provenienti dai più svariati angoli del mondo: questa località è molto conosciuta in Italia, ma probabilmente anche più all’estero; sono tantissimi infatti i turisti che durante la loro visita nel “bel paese” scelgono di visitare Pienza e si aggirano a piedi per questa piccola città cercando di non perdersi niente di tutto quello che c’è da vedere.
Arrivare a Pienza: viaggio nel cuore della Val d’Orcia
A Pienza si arriva in macchina. Non ci sono stazioni del treno a Pienza, quindi a meno che non vogliate mettervi a cercare di combinare treni ed autobus, cosa che veramente vi sconsiglio, dovete arrivarci con una macchina.
Può non essere l’opzione preferita da coloro a cui non piace guidare ma, quando si tratta di scoprire posti come la Toscana, bisogna dire che spostarsi in macchina o in moto è senza alcun dubbio il modo migliore.
Non soltanto per la libertà che garantisce avere la propria macchina, ma perché vi troverete a guidare in un paesaggio meraviglioso, proprio quel paesaggio che porta i turisti in Toscana da ogni angolo del mondo.
Sulla strada per Pienza saranno tanti i momenti in cui accosterete con la macchina sul bordo della strada per fermarvi a catturare paesaggi come questo.
Dove si trova Pienza
Pienza si trova in provincia di Siena, nel sud della Toscana, molto nell’interno e distante dalla costa. Infatti l’Umbria e il Lazio distano ben poco da Pienza.
La piccola cittadina toscana di Pienza si trova nel cuore della famosissima Val d’Orcia,. La Val d’Orcia non è semplicemente una vera e propria valle intesa come due pendii sui due lati di un fiume. Beh, sì, tecnicamente la Val d’Orcia nasce proprio grazie al fiume Orcia che scorre al suo interno, ma è talmente ampia che a mio parere è più indicato chiamarlo territorio che valle. Penso che questa terminologia descriva meglio questo territorio.
La Val d’Orcia si estende tra le provincie di Siena e Grosseto ed ha alla sua estremità il massiccio montuoso vulcanico del monte Amiata.
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Perché Pienza viene definita città ideale
Vi capiterà, o vi sarà già capitato di imbattervi in questo modo di indicare Pienza, la “città ideale”. E non è un caso che Pienza sia anche patrimonio dell’UNESCO (più informazioni sul sito UNESCO).
Pienza è uno dei rarissimi progetti di città ideale del rinascimento che sono stati poi effettivamente costruiti. Il concetto rinascimentale di città ideale consiste in un un insediamento il cui disegno urbanistico è caratterizzato da uno schema geometrico, da criteri e da principi razionalità e funzionalità. Tutto questo applicato, secoli fa, al centro storico dell’antico borgo toscano ci regala Pienza come la conosciamo oggi.
Questo modo di fare riferimento a Pienza quindi deriva dall’antichità. Visitandola e vedendo quanto ancora, molti secoli dopo, sia davvero a misura d’uomo viene naturale pensare se non possa essere considerata tutt’oggi una “città ideale”, magari stimolandoci a pensare ad un ritorno ad uno stile di vita più semplice e basato sulle cose veramente importanti.
Viene naturale chiedersi “vivrei meglio qui o dove vivo adesso”? Penso che per gran parte di coloro che vivono in città la risposta, sebbene si trovi difficoltà ad ammetterlo in quanto ci obbliga a mettere in dubbio il nostro stesso stile di vita, sia “qui”.
Storia di Pienza
Immaginate di arrivare davanti ad un cartello all’ingresso del paese e trovarvi scritto “Benvenuti a Corsignano”. Ma non dovevamo essere a Pienza? Se prima del 1462 fossero esistiti i cartelli, avreste trovato proprio questo.
Corsignano infatti era l’antico nome di Pienza fino al 1462: un borgo fortificato, sulla sommità di un colle, conosciuto fin dall’epoca romana, in una zona abitata fin dal neolitico e dall’età del bronzo.
Durante il 15º secolo, fu Enea Silvio Piccolomini a determinare una svolta nella storia di questo borgo toscano. Piccolomini, nato a Pienza nel 1405, una volta intrapresa la carriera ecclesiastica, divenne Papa Pio II: volle che la città di Pienza diventasse un simbolo e un ricordo del suo papato.
Dato che la famiglia del Piccolomini era stata emarginata dalla città di Siena, volle che Pienza fosse una città nella quale, grazie al contributo di famosi artisti e architetti del tempo, si applicassero canoni costruttivi ideali orientati a creare un borgo abitato ideale. Da qui appunto la definizione di “città ideale”.
Dal 1459 al 1462 il centro del borgo di Corsignano vide grandi modifiche dettate dalle logiche costruttive che abbiamo menzionato, riflettendo gli ideali del rinascimento italiano.
Pienza Cosa Vedere
Non c’è che l’imbarazzo della scelta in merito a cosa vedere a Pienza. C’è qualcosa per tutti i gusti
Piazza Pio II e i suoi edifici
La deliziosa piazza centrale di Pienza con la cattedrale, Palazzo Piccolomini (la residenza papale).
Dalla loggia di Palazzo Piccolomini si può ammirare un panorama molto particolare: tutta la Val d’Orcia, dal monte Amiata ai colli di Montalcino.
Paesaggi: Pienza e dintorni
Se c’è qualcosa che identifica la Toscana nel mondo è senza dubbio l’immagine dei colli che cambiano colore nelle varie stagioni: dal marrone chiaro dei momenti più caldi al verde intenso della primavera.
Passeggiando per i vicoli di Pienza vi capiterà di raggiungere le estremità del borgo. Camminando vi ritroverete in punti estremamente panoramici, da cui avrete la possibilità di godere di viste come questa. Non prettamente una cosa da vedere a Pienza, piuttosto da Pienza.
Cosa vedere a Pienza: scorci e vicoli da fotografare
La città di Pienza si trova su un colle piuttosto piccolo come estensione ed è caratterizzata da un’enorme quantità di vicoli.
È un piacere aggirarsi per i vicoli della cittadina toscana, si tratta di un vero e proprio susseguirsi di scorci incantevoli, scalette, punti panoramici, piazzette e piccoli negozi di artigiani locali: ci sono davvero molte cose da vedere a Pienza.
Aggirarsi per questa città, che in realtà è ben poco più di un borgo, consiste nello spostarsi tra un vicolo e l’altro, guardarsi attorno e imbattersi in una grande varietà di botteghe.
Alcuni dei vicoli sono letteralmente dei piccoli tunnel larghi anche meno di un metro, attraversandoli è possibile passare da un vicolo ad una piccola piazzetta, totalmente inaspettata, dove vi imbatterete in altre botteghe, ristoranti tipici.
Pecorino di Pienza
Più che di qualcosa da vedere si tratta di qualcosa da mangiare, di cui sentire il profumo e di cui ammirare l’aspetto artigianale. Pienza è famosa nel mondo per il suo formaggio, il Pecorino di Pienza, indiscutibilmente uno dei formaggi più conosciuti d’Italia e del mondo.
Ce ne sono molte tipologie caratterizzate da diverse stagionature, da versioni molto fresche a versioni molto stagionate, invecchiate nella paglia, nelle foglie, nel pepe….il limite è solo l’immaginazione.
Assolutamente obbligatorio fermarsi in uno dei ristoranti o negozi locali e assaggiare questa prelibatezza locale.
E no, non ci sono scuse per ripartire da Pienza senza portarsene a casa almeno una forma.
Botteghe locali
Gli artigiani sono ovunque: durante una passeggiata a Pienza è d’obbligo fermarsi di fronte alle vetrine dei vari artigiani, e perchè no, entrare e comprare prodotti locali di qualità.
Tra le cose da vedere a Pienza troverete piccoli negozi di abbigliamento e tessili di vario tipo, intarsiatori di legno, artigiani del cuoio e della pelle e, ovviamente, negozi che vendono pecorino di Pienza ed altre specialità locali.
Piatti tipici: cosa mangiare a Pienza
Potevamo non parlare dell’aspetto enogastronomico di Pienza? Si tratta di una piccola città su un colle nel cuore della Toscana, in una delle zone più apprezzate di tutta la nazione dal punto di vista enogastronomico, quindi assolutamente no.
In Toscana col cibo non si scherza e Pienza non è da meno. Non perdetevi l’opportunità di immergervi nella cucina locale e autentica. Sono tanti i piccoli ristoranti e le osterie in cui vi imbatterete nei vicoli di Pienza.
Pienza significa formaggio. La Toscana è conosciuta per l’enorme varietà di affettati, ma a dire la verità non è particolarmente nota per la sua tradizione casearia. Questo non vale per Pienza, dove il prodotto più conosciuto ed apprezzato nel mondo è proprio il formaggio pecorino. Quindi è d’obbligo un tagliere di pecorino di Pienza e affettati misti, sia come antipasto (quindi di dimensione ridotta) o come portata principale, oppure ancora come aperitivo accompagnato da una birra fresca o un vino locale, rigorosamente rosso. In questo modo avrete anche l’occasione di assaggiare formaggi a diversa stagionatura: un ottimo e gustoso modo di farvi una chiara idea su quale sia la tipologia che preferite, in modo da poterla poi acquistare prima di lasciare Pienza.
Zuppe di legumi vari, ribollita, panzanella. La Toscana è una regione fortemente legata alla terra, un territorio storicamente abitato da contadini. La tradizione culinaria ci ha consegnato un’enorme varietà di piatti poveri a base di legumi e verdure che dovete assolutamente provare.
Carne Chianina. A due passi da Pienza si trova la Val di Chiana, area in cui vengono allevati i bovini di razza Chianina. Non potete visitare la Toscana senza assaggiare una bistecca alla fiorentina o una tagliata, sempre di Chianina. Non c’è ristorante o osteria che non abbia questi piatti nel menù.
Panforte, Cavallucci, Ricciarelli: si tratta dei dolci tipici della cucina senese, la città che da sempre eccelle in toscana per la proprio tradizione dolciaria.
Sono dolci semplici; i cavallucci sono biscotti a base di noci, arance candite, anice: piuttosto morbidi e farinosi. I ricciarelli sono biscotti alla pasta di mandorle coperti di zucchero a velo. Il panforte è un dolce ricco di frutta candita e noci varie dalle origini estremamente povere (“forte” sottolinea che alla base c’erano ingredienti che stavano per “prendere di forte” (modo di dire toscano), per diventare acidi; quindi un dolce che è nato per recuperare gli avanzi. Con l’arrivo delle spezie questo dolce divenne più conservabile e sempre più ricco fino al complesso dolce attuale, duro, compatto e molto saporito, che possiamo gustare oggi.
Cosa comprare a Pienza
Essendo una piccola città ricca di artigiani, chi vuole portarsi qualcosa a casa ha sicuramente scelte migliori rispetto ai classici souvenir che nel migliore dei casi finisco attaccati al frigorifero.
Ci sono molti artigiani abili nella lavorazione della pelle, quindi borse, portafogli, cinture e altre cose utili sono un ottimo ricordo da portarsi a casa.
Indubbiamente, non potete ripartire da Pienza senza un po’ del suo celebre pecorino, ma una volta che entrate in un negozio di specialità alimentari locali, vi suggerisco vivamente di comprare anche altri prodotti: non avrete che l’imbarazzo della scelta.
Quando andare a Pienza
Pienza e tutta la Val d’Orcia possono essere visitate in qualunque periodo dell’anno. In estate le temperature sono tendenzialmente alte mentre in inverno ovviamente più basse ma, trovandosi in una zona pianeggiante/collinare e non montana, mai troppo fredde.
Il periodo ideale tuttavia è da aprile ad estate inoltrata, soprattutto perché in questo periodo le colture dei campi che adornano la Val d’Orcia offrono colori assolutamente spettacolari, mentre in autunno o inverno questa caratteristica che rende così speciale il territorio toscano viene meno.