Quarta tappa del Tour dell’Islanda in 9 giorni. Il giorno dopo il tour dell’Islanda Orientale, da Egilsstadir riprendiamo la Ring Road e andiamo alla scoperta di cosa vedere nell’Islanda del Nord.
Cosa vedere nell’Islanda del Nord
Il paesaggio cambia drasticamente, le strade sono perfette e il traffico inesistente, come sempre. Si viaggia spediti verso qualunque cosa ci aspetti.
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Il paesaggio, che normalmente è alienante in Islanda, costituito da estensioni sconfinate di terra, sassi, muschi e varianti varie, diventa sempre più vario.
In Islanda del Nord sembra letteralmente di essere su un altro pianeta.
Non fermarsi a fare delle foto è praticamente impossibile. La costante del viaggio è il non riuscire a guidare per oltre 10 o 20 chilometri senza fermarsi, scendere, fare foto, ripartire.
Dobbiamo percorrere un tratto di circa 2 ore e mezza per arrivare alla prossima destinazione.
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Vi renderete presto conto che le distanze in Islanda viene spontaneo misurarle in termini di tempo piuttosto che di chilometri, e quel tempo si allunga enormemente a causa delle innumerevoli soste fotografiche.
Dopo molto asfalto e qualche chilometro sullo sterrato arriviamo alla nostra destinazione.
La Cascata Dettifoss
Non eravamo prontissimi a un’altra doccia, ma ci è toccata. Come a tutti coloro che visitano questa meraviglia di cascata.
È la cascata più grande d’Europa. Alta 44 metri e larga ben 100 metri.
Si può scendere fino quasi al livello della cascata, e vi garantisco che osservarla, ed ascoltarla, da lì è un’esperienza unica.
Se non si vuole scendere fino a cosi in basso, la si può anche osservare dalla terrazza di osservazione in alto, ma volete veramente andare fino in cima all’Islanda del Nord per poi aver paura di bagnarvi? Non credo proprio.
È l’ora di ripartire, la giornata è ancora molto lunga e le cose da vedere sono parecchie.
Riprendiamo la nostra fedele Polo a noleggio e ci rimettiamo in strada.
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Dopo circa un’ora e mezza stiamo percorrendo un’area collinare. Il colore della terra si fa via via sempre più giallognolo ed ocra.
Arriviamo alla nostra prossima meta.
Area geotermica Hverir
Apriamo le portiere della macchina e l’odore nauseante ci fa subito capire che non sarebbe stata una sosta piacevole.
La puzza è tremenda, pungente, come se avessero lasciato a marcire 20 tonnellate di uova accanto alla nostra macchina.
Ma non c’è traccia di uova. Siamo nell’area geotermica di Hverir, probabilmente il posto più particolare di tutta l’Islanda.
Ci addentriamo nell’area delimitata, ci sono corde e protezioni per evitare che i turisti si facciano male.
Tutto attorno a noi pozzanghere di fango grigio bollente, fumarole e terra color ocra.
Lo spettacolo è indiscutibile, ma l’odore è indubbiamente sgradevole.
Ripartiamo e a finestrini aperti ci allontaniamo da questa zona. Dopo pochi chilometri troviamo una zona con aria buona e respirabile, un grande spiazzo con un paio di tavoli, ne approfittiamo per allestire l’ennesimo pranzo frugale a base di poche cose comprate in uno dei precedenti stop in uno dei supermercati Bonus. Sempre sia benedetto il Bonus.
Tutto sommato, ho pranzato con panorami peggiori.
Si avvicina qualche uccello di media dimensione, il vento è forte, e si mette a planare controvento stando pressoché fermo di fronte a noi fino a che non gli tiriamo qualche pezzo di panino.
Evidentemente sono uccelli abituati alle persone che si fermano a mangiare in quella piazzola.
Fine dello sfarzoso pasto, è l’ora di risalire in macchina e continuare il tour dell’Islanda del Nord: appena in fondo alla collina su cui abbiamo pranzato, e dove si trova anche l’area di Hverir, entriamo nell’area termale di Myvatn.
Facciamo subito una sosta perchè, sebbene non siamo riusciti a capire bene dove, sembra che ci sia una piccola grotta con un laghetto sotterraneo.
Sbagliamo strada due o tre volte, e non è facile quando ci sono letteralmente 3 strade nel raggio di vari chilometri. Alla fine arriviamo in un posto che sembra quello che abbiamo visto in qualche foto. Sì, è proprio lui, e scopriamo che si chiama Grjotagja Cave.
Grotta Grjotagja a Myvatn
Si tratta di una dorsale rocciosa sulla quale si può camminare, letteralmente spaccata in due nella parte alta.
Ci sono un paio di fessure nella parte bassa dove si può entrare, al massimo due o tre alla volta (il passaggio permette a malapena a una persona di entrare, ma dentro c’è modo di scambiarsi).
Saliamo nuovamente in macchina, proseguiamo per pochissimi minuti ed arriviamo sulle sponde del celebre lago di questa zona.
Il Lago Myvatn
Si tratta di una zona termale, ci sono fumarole e impianti geotermici in questa area e si vedono bene scendendo dall’area montuosa di Hevrir.
E poi c’è il lago. Un lago molto grande, circondato da prati e boschetti. Un luogo da fiaba.
Cerchiamo un posto da cui si possa visitare la zona e vedere il lago: servito. Dopo pochi minuti troviamo un’area in cui è possibile parcheggiare e dalla quale si accede ad un piccolo promontorio, chiamato Hofdi, che si addentra nel lago.
Lo visitiamo, ci sono molti sentieri e camminiamo un bel pò fino ad arrivare sulla sommità della piccola collinetta al suo centro, dalla quale il panorama sul lago è il meglio che potessimo desiderare.
Il paesaggio con il bel tempo e senza vento è sbalorditivo.
Questa notte dormiremo a una decina di chilometri dal lago Myvatn, nella località Laugar.
Raggiungiamo la guest house a Laugar, ci sistemiamo. Facciamo una doccia, qualche telefonata dato che i telefoni funzionano qui (cosa da non dare per scontato in Islanda), sfruttiamo la connessione wifi. La sistemazione è perfetta con tanto di giardinetto, il tempo è meraviglioso.
Facciamo cena con una sottospecie di Yakisoba comprato in un momento di shopping compulsivo in una delle nostre soste da Bonus, e una birra. Pessima idea. Disgustoso.
La giornata sembra giunta al termine ma c’è qualcosa che non torna. Sorseggiando la birra in giardino non possiamo non notare che, sebbene siano le 7 di sera, la luminosità è quella tipica delle 5 di un pomeriggio d’estate.
Conosciamo bene le cose che vogliamo vedere nell’Islanda del nord e sappiamo benissimo di essere a meno di mezz’ora di strada da una delle cascate più belle di questa zona: da questo ad essere nuovamente in macchina passano si e no 2 minuti e dopo ben poca strada siamo arrivati.
Cascata Godafoss
Siamo arrivati nei pressi di una delle cascate più suggestive di tutto il tour dell’Islanda del Nord.
Si cammina per circa mezzo chilometro dall’area in cui si può lasciare la macchina per arrivare alla cascata, e la si può raggiungere da due lati perchè la macchina si lascia in prossimità di un ponte che attraversa il corso d’acqua.
Questa cascata è molto particolare, estremamente ampia e si riesce agevolmente a scendere fino al letto del fiume, quindi la si può osservare anche da sotto.
Missione compiuta, abbiamo visitato una cascata fino quasi alle 10 di sera e abbiamo messo una spunta su tutte le cose da vedere nell’Islanda del Nord.
Con l’animo in pace possiamo tornare alla guest house a Laugar dove ci aspetta un letto e il meritato riposo.
E domani: tour dell’Islanda Nord Occidentale.