Iniziamo il tour dell’Islanda orientale: eccoci alla terza tappa del tour dell’Islanda in 9 giorni.
Dopo aver passato la notte in un posto a dir poco incredibile (trovate più informazioni in fondo a questo post tour dell’Islanda Sud Orientale), prima di iniziare il nostro tour dell’Islanda orientale ci svegliamo e facciamo due chiacchiere con altri due ragazzi che occupano una delle altre stanze.
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Stanno facendo il giro dell’isola nel senso opposto; ci dicono di essere stati in un posto che non possiamo perderci nell’Islanda dell’Ovest, fiordi e una cascata imperdibile.
Incontri due ragazzi a caso in una guest house in Islanda, non vuoi stravolgere tutti i tuoi piani per seguire il consiglio di due totali sconosciuti? Certo che sì: così faremo più avanti nel nostro viaggio.
Ormai la gestione di zaini e cose varie da spostare tra macchina e camere è oliata e funzionante. Prendiamo un caffè sui gradini di fronte all’appartamento assieme ai due ragazzi appena conosciuti, ci salutiamo e ci mettiamo nuovamente in viaggio, inizia il terzo giorno in Islanda alla guida della nostra Polo.
Hofn: paesino di Pescatori nell’Islanda dell’Est
Decidiamo di visitare il centro abitato di Hofn, un piccolo paesino di pescatori sulla costa.
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Niente di speciale da segnalare se non che l’area del porto è davvero carina ed è uno dei pochi paesi che troverete nell’Est dell’isola.
Sicuramente vale la pena di fare un giro, sgranchirsi le gambe in un posto che sembra molto normale: consideriamo dove siamo e le meraviglie che ci circondano ininterrottamente in questa terra meravigliosa; non scordiamoci che una cosa che sembra normale è comunque totalmente fuori dalla norma di ciò che siamo abituati a vedere nella nostra vita quotidiana.
I Fiordi Orientali dell’Islanda
Non so voi, mai io non guido tra i fiordi tutti i giorni. E vi garantisco che guidare tra questi fiordi è un’esperienza indimenticabile.
La strada scorre quasi al livello del mare e ci si rende subito conto di guidare in mezzo a paesaggi di una bellezza inaudita.
I fiordi sono molto profondi, le montagne sono di forma triangolare e di colore marrone terra. Sembrano gigantesche montagne di terra.
Fermarsi a fare qualche bella foto è d’obbligo e le opportunità di farlo si susseguono ad un ritrmo molto elevato: verrebbe spontaneo fermarsi a fare foto letteralmente ogni 5 minuti.
Procedendo sempre sull’unica strada percorsa negli ultimi 600 o 700 km il percorso si sposta verso l’alto, per un bel tratto si viaggia un centinaio di metri sopra il livello del mare.
Costa Est dell’Islanda
La strada si snoda tra fiordi e tratti dritti, piccoli ponti per evitare di farvi percorrere ancora più chilometri di quanti non ne stiate già percorrendo (vedremo poi nell’ultimo post di questo viaggio il totale dei chilometri percorsi…)
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Si tratta di una costa dalla bellezza ineguagliabile: sarà inevitabile fermarsi a fare delle foto lungo la costa.
Dopo quasi due ore e mezza di guida, pause incluse, decidiamo di lasciare la ring road e prendere la strada sterrata 939.
La strada ci porterà su un altopiano dal quale poi scenderemo per andare verso l’entroterra.
Tour dell’Islanda orientale: Attraversare l’Altopiano
Pochi chilometri dopo la deviazione la strada si inerpica sull’altopiano, con pendenze di un certo rilievo, ed è il nostro primo impatto con il concetto “fantasioso” di sicurezza stradale in Islanda.
I guard rails non sono certamente una priorità in questa nazione. La strada non è quanto di più sicuro ci si possa immaginare.
Ma basta non guardare di sotto.
La strada non è molto rassicurante ma noi abbiamo notato una cosa importante: è l’ora di scattare una foto e decidiamo di fermarci proprio lì su quella curva in fondo al tratto visibile nella foto qui sopra.
Il punto in cui ci siamo fermati è discutibile, il panorama sulla valle sottostante no.
Il tour dell’Islanda orientale si sta dimostrando all’altezza delle aspettative.
Dopo aver scattato questa foto ed essere stati qualche minuto ad ammirare il panorama, direi anche oltre le aspettative.
Dall’altopiano si prosegue scendendo verso una enorme valle glaciale interna, il fiume al suo interno è praticamente un lago, percorrendo una delle strade che lo costeggiano (la 933) ci imbattiamo in una cascata che vediamo da lontano.
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Dobbiamo sgranchirci le gambe, decidiamo di farci una piccola escursione e raggiungere la cascata che non sembra troppo lontano dalla strada.
Risaliamo alcuni pendii ciottolosi vicino al torrente e riusciamo ad avvicinarci senza grossi problemi.
Guidando in Islanda, in modo totalmente casuale, ti imbatti in canyon e cascate come questi.
Risaliamo in macchina e costeggiamo questo enorme specchio d’acqua. Siamo su una sterrata e non possiamo andare troppo forte: il tratto sembra non finire mai. Alla fine arriviamo ad Egilsstadir.
Egilsstadir è un piccolo paesino di 2400 abitanti. Anzi: è la città più grande dell’Islanda dell’Est.
Sì, hai letto bene, con 2400 abitanti è la città più importante della regione, tanto da avere, udite udite, un aeroporto, un ospedale ed un’università.
Da Egilsstadir prendiamo la strada 93 che sale dolcemente fino ad un passo che ci permetterà di scendere fino a Seydisfjordur.
La discesa non mi entusiasma, non sto guidando io e sono seduto sul sedile del passeggero, lato burrone, in una discesa con una forte pendenza su un fiordo; piove, anzi è un misto di acqua e neve. Ovviamente gli islandesi hanno ben pensato di usare come guard rail due cavetti d’acciaio tirati tra un paletto e l’altro.
Sono abbastanza certo che sia meglio non appurarne la solidità.
Tour dell’Islanda Orientale: Seydisfjordur
Arriviamo (finalmente) a Seydisfjordur: un piccolo villaggio di nemmeno 700 abitanti incastonato in fondo ad un fiordo piuttosto grande.
Seydisfjordur è meno isolato di quanto si possa credere: ci sono collegamenti settimanali con traghetto per le Isole Far Oer e per la Danimarca.
Non ci sono altre strade, per proseguire il viaggio e dobbiamo tornare ad Egilsstadir. Percorrendo indietro la stessa strada ci imbattiamo in una cascata che non avevamo nemmeno considerato.
Impossibile non vederla sulla strada del ritorno.
Cascata Gufufoss
In poche parole, passiamo quasi mezz’ora a visitarla e fotografarla.
Non è certo una delle più spettacolari o più grandi dell’Islanda, ma osservate bene: sì, quello sulla destra, minuscolo, sopra la cascata, sono io. Giusto per ribadire il concetto di quanto sono grandi le cascate in cui vi imbatterete (a volte anche per caso).
Una volta tornati ad Egilsstadir siamo giunti al termine della terza giornata.
È arrivato il momento di riposarci; abbiamo prenotato presso la Guesthouse Olga, sistemazione perfetta, ristrutturata da poco e senza dubbio di alta qualità per gli standard spartani dell’Islanda.
Prossima tappa: tour dell’Islanda del Nord.