Ci incontriamo e carichiamo tutto sul van che useremo per arrivare al punto di partenza della traversata del Monte Bianco da Courmayeur a Chamonix.
5.15 di mattina, fine Aprile, buio pesto.
Da circa un mese è stato creato un gruppo su whatsapp con i partecipanti alla discesa della Vallee Blanche con gli sci; i messaggi si sono intensificati negli ultimi giorni; finalmente è arrivato il momento di partire.
Utilizzeremo un Volkswagen Caravelle che si rivelerà incredibilmente utile e versatile.
6 persone, 6 paia di scarponi da sci, 6 zaini con il necessario per stare fuori una notte, 6 zaini da scialpinismo con caschi e attrezzatura varia, 6 paia di sci.
Entra tutto senza problemi sotto il pianale o tra l’ultima fila di sedili e il portellone posteriore. Rimangono addirittura due posti liberi.
Itinerario della traversata del Monte Bianco da Courmayeur a Chamonix attraverso il ghiacciaio Mer de Glace
L’escursione che ci apprestiamo a fare è la discesa della Vallee Blanche. Si parte da Courmayeur, in Valle d’Aosta. Questo è anche il luogo in cui inizia il tunnel del Monte Bianco (che percorreremo al ritorno).
All’andata utilizzeremo la Skyway del Monte Bianco per andare da Courmayeur fino a Punta Helbronner, da lì ci metteremo gli sci e scenderemo sciando fino alla fine del ghiacciaio Mer de Glace. Questa discesa è anche comunemente conosciuta come Vallee Blanche.
La Mer de Glace, che si traduce in “mare di ghiaccio” è un ghiacciaio adagiato in una delle valli francesi del massiccio del Monte Bianco, anche conosciuto come il ghiacciaio del Monte Bianco.
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Qui prenderemo un trenino che ci porterà fino al paesino di Chamonix, in Francia. Da lì poi rientreremo in Italia attraverso il tunnel del Monte Bianco che ci riporterà a Courmayeur.
Attrezzatura necessaria per sciare nella Vallee Blanche
L’escursione che ci apprestiamo a fare, accompagnati da una guida alpina, non presenta particolari difficoltà e si svolge nell’arco di una sola giornata. Trovandoci comunque in ambiente di alta montagna è opportuno essere preparati. Vediamo cosa è opportuno portare.
- Sci, bastoncini, scarponi da sci direttamente ai piedi fin dalla partenza e abbigliamento adatto all’alta montagna. Considerate una normale giornata di sci. Possibilmente usare vari strati piuttosto che una sola giacca pesante in quanto le temperature, con il sole, possono essere alte.
Non sono necessari sci da scialpinismo, è tutto fattibile anche con sci da discesa. - Imbrago e Artva. (Se non li avete, le guide possono fornirli)
- Occhiali da montagna/sole. Il riverbero sul ghiacciaio è fortissimo, dovete assolutamente proteggere i vostri occhi.
- Crema solare. Siete su un ghiacciaio, usate una protezione 50. Attenzione, l’unico obiettivo è proteggervi il viso dalle ustioni, non abbronzarvi. Scegliete una crema proteggente, non abbronzante.
- Zaino. Tanto meglio se da scialpinismo, quindi con i supporti per gli sci che non dovrete portarvi in spalla a fine giornata.
- Carta di identità. State entrando in Francia, vi serve assolutamente un documento di identità.
- Qualcosa da mangiare durante il percorso che è molto lungo. Un paio di panini, un po’ di frutta, acqua/the caldo e qualche barretta in caso di cali energetici. Non si tratta di un percorso faticoso, ma andare in montagna senza cibo è sempre sbagliato.
Courmayeur Skyway Monte Bianco
Dopo circa due ore e mezza di viaggio arriviamo a Courmayeur. Oltrepassiamo il centro abitato e continuiamo in direzione del traforo del Monte Bianco.
Prima di arrivare al traforo e poco dopo Coumayeur arriviamo alla Skyway del Monte Bianco, dove alle 8.15 abbiamo appuntamento con la guida alpina che ci accompagnerà in questa traversata.
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Scarichiamo tutto nel parcheggio, ci cambiamo rapidamente indossando il necessario per andare su un ghiacciaio. Fondamentalmente, oltre all’abbigliamento corretto, l’artva. La nostra guida ci porterà gli imbraghi.
Incontriamo la guida proprio all’ingresso della Skyway del Monte Bianco, ci aiuta rapidamente a indossare gli imbraghi e ci avviamo verso l’accesso alla Skyway.
Vede che abbiamo tutti sci ed attrezzatura da scialpinismo e ci dice che se avesse saputo che si trattava di un gruppo di alpinisti ci avrebbe proposto un itinerario scialpinistico…ormai è troppo tardi, ma a noi va bene lo stesso, questo weekend abbiamo voglia di rilassarci e non fare niente di troppo impegnativo.
Dopo una breve fila di pochi minuti saliamo su una delle cabine della Skyway. Per gli appassionati di montagna è un’esperienza bellissima. L’impianto di risalita più avveniristico che si possa immaginare, una cabina rotonda che ruota su se stessa durante tutta la salita in modo che tutti possano gustarsi questo posto paradisiaco a 360 gradi.
La salita è affascinante e si sale vedendo benissimo la grossa vetta ghiacciata del Monte Bianco.
Iniziamo a salire: una salita in due tronconi che inizia da Courmayeur e in pochi minuti ci porterà a Punta Helbronner, il punto dove inizia la vera e propria traversata del ghiacciaio del Monte Bianco con gli sci per arrivare fino a Chamonix.
Punta Helbronner sul Monte Bianco: primo passo della traversata da Courmayeur a Chamonix
Arriviamo in breve tempo a Punta Helbronner, il punto più alto raggiungibile con gli impianti di risalita in Italia, a 3462 metri.
Pensa che Courmayeur si trova a soli 1300 metri, quindi la Skyway ci permette di risalire velocemente oltre 2100 metri di dislivello.
Punta Helbronner, sul massiccio del Monte Bianco, è quanto di più vicino al paradiso si possa immaginare per chi è appassionato di montagna.
Dal nuovo mastodontico rifugio che è stato costruito si può salire sulla terrazza sopra di esso e ammirare un panorama a 360 gradi che lascia senza parole. Impensabile non scattare varie foto da questo punto di osservazione così privilegiato.
Da qui si ha una vista senza eguali sui monti più importanti di questa parte dell’arco alpino: i monti dell’Alta Savoia, il massiccio e la vetta del Monte Bianco (la montagna più alta d’Europa), il Gran Paradiso, il Dente del Gigante, il Cervino, le Grandes Jorasse, il ghiacciaio de la Mer de Glace (su cui scieremo), l’Aguille du Midi, a cui Punta Helbronner è collegata tramite un’altra funivia.
Chi, sempre partendo da Courmayeur come abbiamo fatto noi, volesse fare la traversata del ghiacciaio del Monte Bianco in funivia può proseguire da Punta Helbronner a l’Aguille du Midi e poi da lì scendere, sempre con funivie, verso Chamonix.
Noi scenderemo verso Chamonix sciando sul ghiacciaio. Ci incamminiamo uscendo dalla stazione a monte della Skyway verso la passerella e poi scaletta che scende fino al livello del ghiacciaio.
Discesa della Vallee Blanche con gli sci
Siamo sul ghiacciaio, con i piedi su decine di metri di ghiaccio e in alcuni punti centinaia, coperto da uno strato di neve che si sta sciogliendo man mano che ci avviciniamo alla stagione estiva.
Si percepisce bene quanto siamo insignificanti in mezzo a formazioni rocciose e di ghiaccio che sono lì da centinaia di migliaia di anni.
Proprio lì, tra la vetta del Monte Bianco e il Dente del Gigante, su un enorme massa di ghiaccio; il fatto che tu esista o meno è totalmente irrilevante. Se finisci in un crepaccio, sarai soltanto l’ennesimo essere umano ingurgitato da un ghiacciaio.
Per questo motivo è fondamentale che, anche chi è esperto di montagna, si faccia accompagnare da una guida alpina quando si avventura in un’escursione che non conosce e in cui è presente un ghiacciaio.
Le guide alpine vivono su questi ghiacciai, sanno come di anno in anno il ghiacciaio muta, conoscono a memoria le zone pericolose, quelle in cui ci sono crepacci che potrebbero essere sotto un esile ponte di neve, quindi invisibili ad occhio nudo, ma pronti a deglutirvi.
Proprio per questo motivo la guida alpina vi chiederà di indossare un imbrago e un’artva e si rifiuterà di accompagnarvi se non voleste farlo. Per quanto non ci sia pericolo di valanghe, quindi il set completo di pala e sonda non sia necessario in questo periodo, l’artva e l’imbrago sono di importanza davvero vitale per rendere possibile il soccorso in caso di caduta in un crepaccio (I crepacci possono essere fondi decine di metri ed è impossibile uscirne autonomamente se non tirati su dai soccorritori).
Fine dell’obbligatoria parte terrificante, ma necessaria, quando si parla di ghiacciai. Proseguiamo con il racconto!
Siamo a circa 3400 metri di altitudine e salendo con la funivia il corpo non ha abbastanza tempo per adattarsi lentamente, quindi la guida ci suggerisce di muoversi lentamente, senza esagerare, perché la stanchezza si farebbe subito sentire.
Poco fa abbiamo iniziato la nostra traversata a Courmayeur, in un contesto di fondovalle alpino, meno di un’ora dopo siamo a 3400 metri sul massiccio del Monte Bianco e praticamente soltanto una sciata in questo posto meraviglioso ci separa da Chamonix.
Infiliamo subito gli sci e ci sentiamo immediatamente più sicuri: avere una superficie di appoggio che passa da essere quella dei piedi a quella degli sci su un terreno come un ghiacciaio è molto più sicuro perché il peso risulta distribuito su una superficie molto più ampia, quindi il rischio di rompere un ponte di neve e cadere in un crepaccio cala drasticamente.
Chiaramente nel punto in cui si esce dalla scaletta del rifugio di Punta Helbronner non presenta questo tipo di pericolo, altrimenti la scaletta verrebbe chiusa.
Da qui inizierà una lunghissima discesa sul ghiacciaio, seguendo le sue curvature nella valle che scende verso Chamonix.
La parte iniziale è pianeggiante e dobbiamo spingerci con le racchette per 100-200 metri in direzione della Aguille du Midi.
L’altitudine si sente, per quanto lo sforzo sia quasi inesistente, la stanchezza immediata si fa sentire, si avverte proprio la differenza rispetto allo stesso sforzo irrisorio compiuto magari a 1500 o 2500 metri.
La sensazione di essere soli su uno dei ghiacciai più grandi e belli delle alpi è meravigliosa. Una gobba bianca incredibilmente vasta circondata dalle vette più famose delle alpi. Possiamo scorgere soltanto altri 2-3 gruppi su tutto il ghiacciaio, il resto delle persone è rimasto a Punta Helbronner che sarà il punto più entusiasmante della loro escursione, per noi invece sarà solo il punto di partenza di una giornata fantastica.
Inizia la discesa, si scende sul pendio lieve sulla sinistra (guardando a valle).
La neve è compatta e godibile, certamente non una bella sciata nella neve fresca, ma il motivo per cui si fa la traversata del ghiacciaio del Monte Bianco non è semplicemente quella di farsi una sciata in neve fresca, piuttosto gli sci vengono utilizzati come mezzo di trasporto per spostarsi all’interno di un contesto dalla bellezza mozzafiato.
Si scia con tranquillità in questa sorta di paradiso bianco incastonato tra vette altissime e pareti pressoché verticali.
La pendanza del percorso varia per assecondare le naturali gobbe del ghiaggiaio e si scende al cospetto di maestosi seracchi che sembrano piccoli da lontano, ma dalle proporzioni delle persone in questa foto si capisce quanto siano maestosi.
Si continua a scendere facendo alcuni traversi per mantenersi alti sul pendio e poi si scende anche attraversando, in alcune zone, punti con seracchi.
Farlo senza una guida, che sa meglio di chiunque altro dove sia più o meno sicuro passare, ci permette di farlo a cuor leggero senza pensare troppo ai rischi che potrebbero derivare da una valutazione errata del livello di pericolo.
La discesa è molto lunga e noi ce la prendiamo con calma, dopo un paio d’ore ci fermiamo per mangiare qualcosa in sicurezza sulle morene glaciali a lato del corpo centrale del ghiacciaio e con un panorama di tutto rispetto.
La temperatura per tutta la giornata è godibilissima, il sole batte forte e mentre siamo fermi per pranzare si sentono bene i rumori delle cadute dei detriti dai monti circostanti.
È caldo e il lento processo con cui le montagne sgretolano si avverte forte e chiaro.
Incontriamo un piccolo gruppetto che risale il ghiacciaio facendo sci alpinismo, li osserviamo pensando che sarebbe stata una bella opzione, ma anche il godersi una discesa con calma senza fare la fatica della salita non è affatto male.
Ripartiamo e completiamo la discesa sulla parte pianeggiante della lingua del ghiacciaio.
La neve purtroppo si è sciolta e non è possibile arrivare a Chamonix sciando.
Grotta nel ghiaccio sul ghiacciaio Mer de Glace a Chamonix
Purtroppo la Mer de Glace, come tutti i ghiacciai, si sta sciogliendo velocemente e ogni anno il suo livello nella parte bassa è più basso anche di 3-4 metri. Questo è testimoniato da una scala che permette di risalire dal livello del ghiacciaio al livello in cui si può prendere il trenino che riporta a Chamonix.
La scala viene allungata verso il basso molto spesso e lungo la risalita si trovano le placche che segnalano dove il ghiacciaio arrivava negli anni precedenti.
Il riscaldamento globale assume un aspetto molto tangibile mentre si risale la scalinata in ferro.
Proprio per rendere tangibile a tutti questo tema è stata creata una grotta visitabile all’interno del ghiaccio del ghiacciaio. L’ingresso alla grotta è proprio in fondo alla scala di risalita.
Suggerisco assolutamente di farvi un giro nella grotta, che è piccola, forse 10-20 metri, ma si tratta di un’esperienza unica. Siete mai stati all’interno di un ghiacciaio? Avete mai visto un ghiacciaio da sotto? È l’occasione giusta per farlo.
Treno Mer de Glace Chamonix
Una volta risalita la scalinata di oltre 400 scalini (sono certo che non vediate l’ora di farvela con scarponi, zaino e sci), si arriva alla stazione del trenino di Montenvers.
Si tratta di un treno rosso a cremagliera che collega il ghiacciaio Mer de Glace a Chamonix. Da qui, con questo trenino panoramico si discende in paese a Chamonix.
Chamonix e rientro a Courmayeur
Una volta raggiunto il paesino di Chamonix la nostra traversata del Monte Bianco da Courmayeur si può considerare conclusa. Sarebbe ideale visitarlo perché è un posto davvero carino, ma probabilmente sarete stanchi e, soprattutto, avrete ancora gli scarponi ai piedi (e non potrete toglierli ancora per un bel po’).
Fortunatamente proprio vicino alla stazione dove vi lascerà il treno non mancano le opportunità di sedersi presso un bar e gustare una birra fresca al sole proprio in mezzo alle alpi. A dir poco consigliato.
Il rientro a Courmayeur avviene tramite un bus dove finalmente potrete sedervi e rilassarvi. Non c’è un gran panorama dato che il tragitto si svolge prevalentemente all’interno del tunnel del Monte Bianco.
Dove Dormire a Coumayeur
Dopo una giornata del genere, iniziata prestissimo e in cui abbiamo passato molto tempo in alta montagna, non ci sognamo nemmeno di rimettersi in viaggio per ore di guida, decidiamo quindi di dormire a Courmayeur.
A Courmayeur c’è l’imbarazzo della scelta su dove dormire, come l’Hotel Croux a conduzione familiare e con una bellissima vista sul Monte Bianco oppure l’Hotel Centrale con tutte le camere arredate in stile alpino.
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